Glad to had contribute helping Annalisa Camilli to show up Limoni Podcast live. With Marzia Coronati and Dario Coletta. @Internazionale
Events
Laboratorio di documentazione fotografica
“Roma non si affaccia sul Tevere. E il Tevere non guarda Roma. Non si può dire che la capitale abbia una relazione quotidiana con le sue acque”.
-Marzia Coronati
Lìmine in mostra a Fabbrica Roma
Dal 5 al 7 ottobre
Ex Cartiera Latina - Via Appia Antica 42
Venerdì 5 ottobre
ITINERARI
Ore 16.30 – 22.30
LIMINE
Margini, confini, dintorni: indagine ai limiti di una città. Si intitola così la mostra, a cura di Massimo Siragusa (Catania, 1958), che espone i lavori di sette fotografi. Sette sguardi su luoghi e perimetri della capitale. Ma non si tratta di un'analisi dei confini fisici e urbani tra zone della città, quanto piuttosto di una resa dei passaggi di stato, anche emotivo. L’installazione, nel suo complesso, tende più a inglobare situazioni diverse sotto lo stesso cielo che a sancire divisioni. Fotografie di Vincenzo Labellarte, Paolo Fusco, Daniele Cametti Aspri, Michele Vittori, Gabriele Lungarella, Mauro Quirini, Michele Miele. Progetto del Collettivo Fotografico Lìmine
Passeggiate Fotografiche
Tre giornate di Passeggiate Fotografiche in città, cinque percorsi reali o metaforici dal venerdi alla domenica, per scoprire insieme a personalità di eccezione luoghi e personaggi della fotografia attraverso mostre, incontri, visite guidate, archivi aperti, laboratori, performance, proiezioni e progetti inediti. Un palinsesto diffuso e un programma ricco di eventi, con un calendario di appuntamenti in primo piano, per valorizzare le molteplici identità della scena fotografica romana e avvicinare tutti i cittadini alla fotografia quale strumento di memoria, forma di espressione artistica e linguaggio contemporaneo.
Per questa occasione, la casa-studio di DER LAB si apre al pubblico per un talk/proiezione con Massimo Siragusa e Gianluca Peluffo: un confronto che coinvolge uno degli sguardi più affermati del panorama fotografico italiano e una delle firme più interessanti dell'architettura contemporanea in una lettura condivisa del paesaggio urbano.
In occasione dell'incontro, Massimo Siragusa proietterà un'anteprima del suo nuovo lavoro sulle periferie romane e gli autori del photobook Lìmine, Guida ai Limiti di una Città, curato da DER*LAB, presenteranno una selezione di stampe del loro progetto esposte alle pareti della casa.
L'evento è organizzato in collaborazione con Matca Studio.
Passeggiate fotografiche Romane
Pictures from Home - Chiacchierate fotografiche nel salotto di DER LAB
Talk di Gianluca Peluffo e Massimo Siragusa
Mostra di LìMINE. Guida ai limiti di una città
16 dicembre | dalle 19.00 alle 20.00
via Capua 11, Roma - Scala B, interno 7
Evento a numero chiuso (max 45 persone). Per prenotazioni: info@dollseyereflex.org
È nato Lìmine!
Lìmine... il libro sarà presentato il:
- 7/09/2017 al Phest di Monopoli
- 10/09/2017 a Gazebook - Puntasecca (Ragusa)
- 30/09/2017 a Castelnuovo Fotografia (Castelnuovo di Porto - Roma)
- 9/10/2017 presso Prospettiva 8 (Roma)
- 14/10/2017 Umbria World Fest di Foligno
- 8/12/2017 Photolux Festival Lucca
- 31/01/2018 Moby Dick Garbatella (Roma)
- 23/02/2018 WSP Photography - Roma
Acquistabile qui :)
un progetto a cura di Massimo Siragusa
photobook a cura di Doll's Eye Reflex Laboratory
fotografie di
Vincenzo Labellarte
Paolo Fusco
Daniele Cametti Aspri
Michele Vittori
Gabriele Lungarella
Mauro Quirini
Michele Miele
con un testo di
Francesco Pacifico
Amori Divini | MANN
Grazie a stARTT per la fiducia nell'affidarmi la documentazione fotografica del progetto allestitivo promosso dal Museo Archeologico di Napoli e organizzato da Electa.
I miti greci della metamorfosi sono stati uno dei temi più affascinanti e generativi di pensiero della storia, a partire dalla materia dell’opera ovidiana e fino alle più contemporanee interpretazioni della psicologia.
Non solo le scienze umane e la letteratura, ma anche e soprattutto l’arte – dall’antico al contemporaneo – ha subìto il fascino di Dafne, Narciso, Eco, Ermafrodito e ne ha dato rappresentazioni che sono entrate nell’immaginario collettivo.
La mostra esplora il tema proponendo le storie dei miti e le differenti tipologie di trasformazione, esplorando la tensione tra alterità ed identità. Un percorso nel mito greco e nella sua fortuna attraverso storie con ingredienti narrativi comuni: se da un lato la mostra utilizza ampiamente l’opera ovidiana, il tema è trattato in una prospettiva assai più ampia, prendendo le mosse, piuttosto, dalla tradizione iconografica e dalle immagini di metamorfosi a Pompei.
La ricca selezione di oggetti comprende, oltre a numerose pitture parietali di soggetto mitologico, pannelli a mosaico, arredi in marmo e in bronzo, gemme e oggetti d’oreficeria, utensili in bronzo ed altri metalli. Per ciascun mito inoltre viene proposta una selezione di opere di periodi più recenti (dalla prima età moderna alla contemporaneità), in grado di illuminare tappe fondamentali nella ricezione dei miti greci di trasformazione.
Lìmine a Fotoleggendo
Il 18 giugno al MACRO Testaccio - La Pelanda, nella cornice di FotoLeggendo, presenteremo il volume LÌMINE - Indagine ai limiti di una Città. Fotografie di Daniele Cametti Aspri, Paolo Fusco, Vincenzo Labellarte , Gabriele Lungarella, Michele Miele, Mauro Quirini, Michele Vittori.
Interverranno Massimo Siragusa e Irene Alison/DER*LAB.
ore 16.45-17.30/spazio talk
presentazione editoriale
LÌMINE - Indagine ai limiti di una Città
progetto a cura di Massimo Siragusa
"The Elica Ring" on Domus web
Elica presented at the Salone del Mobile new collection of cooker hoods and defines the areas of technological innovation with a project by stARTT architects. Photography by Gabriele Lungarella
Read MoreMiddle-Earth. A journey inside Elica
Inaugurazione della mostra presso la Fondazione Ermanno Casoli
in occasione del Salone del Mobile di Milano.
Committente: Elica s.p.a.
on assignment for
Fondazione Ermanno Casoli
Exhibition opening
Luogo Showroom ELICA
Via Pontaccio n. 8 - Milano
Il Fantasma del Nolli
Committente: stARTT
on assignment for
stARTT
Exhibition opening
2014 | Ex Corderie dell’Arsenale – Venezia
Fundamentals – Monditalia – 14° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
progettisti stARTT
Il Fantasma del Nolli presenta il caso studio dell’Ospedale San Giacomo di Roma, antica istituzione pubblica della città, codice 476-480 della mappa del Nolli, chiuso nel 2008 dalla Regione Lazio, all’interno delle misure per il controllo della spesa. L’ospedale, fondato nel 1339, viene chiuso il 31 ottobre 2008 e l’edificio inserito all’interno di un fondo immobiliare destinato alla vendita.
Fin qui sembra una delle tante operazioni di valorizzazione privata del patrimonio immobiliare pubblico. Pochi giorni prima però, presso l’Archivio di Stato di Roma viene ritrovato il testamento del Cardinale Antonio Maria Salviati, che aveva voluto la ristrutturazione del complesso sanitario nel XVI secolo:
In Nomine Domini e per volere del potente prelato l’Ospedale San Giacomo, proprietà della famiglia Salviati, viene donato alle Istituzioni Sanitarie del Popolo Romano e l’edificio destinato ad uso pubblico a patto che ne venga salvaguardata la funzione sanitaria; in caso contrario gli eredi della famiglia ne rientrerebbero in possesso.
Il ritrovamento del documento mette in questione la procedura di alienazione da parte del governo regionale - ultimo discendente delle antiche istituzioni del popolo romano in materia di sanità. Nonostante questo l’ospedale, perfettamente funzionante, viene chiuso; ma il complesso resta abbandonato, al centro del conflitto giudiziario tra l’amministrazione pubblica che ne difende la cartolarizzazione e i privati – i Salviati più le associazioni cittadine - che ne difendono l’uso ospedaliero.
La vicenda del San Giacomo parla delle tensioni e dei conflitti al tempo della crisi che attraversano l’architettura e gli spazi pubblici, quali forma fisica dell’infrastruttura urbana della città europea. La sua chiusura pone insieme la questione dello statuto del patrimonio, del ruolo delle Istituzioni del welfare e dell’identità della città europea, che si è articolata e stratificata intorno alle grandi istituzioni pubbliche.
Nella sua sospensione di corpo fantasma, Il San Giacomo rappresenta una risorsa latente e potente, da interrogare -con la forma del progetto?- per immaginare il futuro e ripensare l’architettura dei commons, in particolare della sanità, al tempo della società dell’informazione, dentro i tessuti compatti e altamente artificiali della nostra condizione urbana contemporanea e oltre i processi di crisi.
NewCiMed Exhibition opening
Amman, Jordan National Museum "Newcimed | New Cities of Mediterranean Sea Basin".
This work is the result of an assignment for New Cities of the Mediterranean Sea basin, a stantard project of ENPI CBC MED programme funded by European Union under the Joint Managing Authority Autonomous Region of Sardinia.
The Newcimed project focuses on enhancing the cultural heritage and the territorial planning capacities of the “New Cities” with a holistic, systematic and strategic multisectoral planning.
The so-called “New Towns” is a urban phenomenon which is diffused in the Mediterranean area. A new town is a city or community that was carefully planned from its inception and is typically constructed in a previously undeveloped area.
Six photographers have been called to document Al Tafila area in Jordan.
The entire work was exhibited in December 2013 in the Jordan Museum of Amman.
Ab Ovo2 - Oméopathie
On line le foto dell'inaugurazione della mostra curata dallo studio stARTT presso il Museo delle Scuderie Aldobrandini.
on assignment for
stARTT
Exhibition opening
2010 | Frascati - Museo delle Scuderie Aldobrandini
AB OVO² – L’ORIGINE E LA FORMA
idea Claudio Abate
progettisti stARTT
64 opere d’arte all’interno di un’opera d’arte. L’intervento di allestimento della seconda edizione di Ab Ovo si inserisce nella elaborata costruzione spaziale delle scuderie Aldobrandini di Frascati, opera dello studio Fuksas. La soluzione per il progetto espositivo sceglie di rinunciare ad ogni postura impositiva, piuttosto si scioglie, quasi in maniera omeopatica, nello spazio senza negare la stratificazione dei linguaggi e dei segni presente, alla ricerca di dialogo con il contenitore architettonico e la collezione permanente. Ogni opera trova la sua naturale collocazione costruendo inedite relazioni con lo spazio realizzato dall’architetto romano e la raccolta archeologica, in un continuo rimando di sguardi e citazioni. In questo modo vengono accostate le terracotte dei Lari e dei Penati, il volto di Costantino, la testa d’uom(v)o di Ottavio Celestino, la croce di Jannis Kounellis, il tappeto volante di Fuksas, i calchi acefali sospesi sulla parete magenta o l’Orizzontovale di Nunzio, in una sorta di parificazione dei reali che costruisce un nuovo spazio di sospensione a metà tra arte, architettura e archeologia.