Le mie foto per l'articolo di Filippo Cosmelli. Grazie @Manila Camarini
Architecture
"La Matta" bookshelf by ΦOMA Tommaso Garavini
Glad to photograph this beautiful bookshelf by Tommaso Garavini
Made of solid italian walnut, toulipier, power coated black metal, basalt stone.
Verisure Italy (Re.Po.Ra.)
On Assignment for Pichler Pro Palazzina uffici | **A.M. Architetti S.r.l. **
MEWA SRL | Rome
On assignment for Stahlbau Pichler.
Edificio industriale e amministrativo | Pichler Architects
Divisare Journal n.220
Nel numero 220 della rivista il mio lavoro sulla ex sede storica dell'INA all'EUR in occasione dell'intervento di riqualificazione.
Online il sito con le foto della ex sede storica dell'INA
Kennedy 20, in precedenza storica sede dell’INA, sorge nel cuore dell’EUR, il quartiere di Roma costruito a partire dagli anni ’30 ed esempio ineguagliato del razionalismo italiano. L’immobile, assieme al suo gemello antistante e simmetrico, forma due ampie esedre, ispirate ai Mercati di Traiano, che incorniciano…
Read MoreAmori Divini | MANN
Grazie a stARTT per la fiducia nell'affidarmi la documentazione fotografica del progetto allestitivo promosso dal Museo Archeologico di Napoli e organizzato da Electa.
I miti greci della metamorfosi sono stati uno dei temi più affascinanti e generativi di pensiero della storia, a partire dalla materia dell’opera ovidiana e fino alle più contemporanee interpretazioni della psicologia.
Non solo le scienze umane e la letteratura, ma anche e soprattutto l’arte – dall’antico al contemporaneo – ha subìto il fascino di Dafne, Narciso, Eco, Ermafrodito e ne ha dato rappresentazioni che sono entrate nell’immaginario collettivo.
La mostra esplora il tema proponendo le storie dei miti e le differenti tipologie di trasformazione, esplorando la tensione tra alterità ed identità. Un percorso nel mito greco e nella sua fortuna attraverso storie con ingredienti narrativi comuni: se da un lato la mostra utilizza ampiamente l’opera ovidiana, il tema è trattato in una prospettiva assai più ampia, prendendo le mosse, piuttosto, dalla tradizione iconografica e dalle immagini di metamorfosi a Pompei.
La ricca selezione di oggetti comprende, oltre a numerose pitture parietali di soggetto mitologico, pannelli a mosaico, arredi in marmo e in bronzo, gemme e oggetti d’oreficeria, utensili in bronzo ed altri metalli. Per ciascun mito inoltre viene proposta una selezione di opere di periodi più recenti (dalla prima età moderna alla contemporaneità), in grado di illuminare tappe fondamentali nella ricezione dei miti greci di trasformazione.
"The Elica Ring" on Domus web
Elica presented at the Salone del Mobile new collection of cooker hoods and defines the areas of technological innovation with a project by stARTT architects. Photography by Gabriele Lungarella
Read MoreIl Fantasma del Nolli
Committente: stARTT
on assignment for
stARTT
Exhibition opening
2014 | Ex Corderie dell’Arsenale – Venezia
Fundamentals – Monditalia – 14° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
progettisti stARTT
Il Fantasma del Nolli presenta il caso studio dell’Ospedale San Giacomo di Roma, antica istituzione pubblica della città, codice 476-480 della mappa del Nolli, chiuso nel 2008 dalla Regione Lazio, all’interno delle misure per il controllo della spesa. L’ospedale, fondato nel 1339, viene chiuso il 31 ottobre 2008 e l’edificio inserito all’interno di un fondo immobiliare destinato alla vendita.
Fin qui sembra una delle tante operazioni di valorizzazione privata del patrimonio immobiliare pubblico. Pochi giorni prima però, presso l’Archivio di Stato di Roma viene ritrovato il testamento del Cardinale Antonio Maria Salviati, che aveva voluto la ristrutturazione del complesso sanitario nel XVI secolo:
In Nomine Domini e per volere del potente prelato l’Ospedale San Giacomo, proprietà della famiglia Salviati, viene donato alle Istituzioni Sanitarie del Popolo Romano e l’edificio destinato ad uso pubblico a patto che ne venga salvaguardata la funzione sanitaria; in caso contrario gli eredi della famiglia ne rientrerebbero in possesso.
Il ritrovamento del documento mette in questione la procedura di alienazione da parte del governo regionale - ultimo discendente delle antiche istituzioni del popolo romano in materia di sanità. Nonostante questo l’ospedale, perfettamente funzionante, viene chiuso; ma il complesso resta abbandonato, al centro del conflitto giudiziario tra l’amministrazione pubblica che ne difende la cartolarizzazione e i privati – i Salviati più le associazioni cittadine - che ne difendono l’uso ospedaliero.
La vicenda del San Giacomo parla delle tensioni e dei conflitti al tempo della crisi che attraversano l’architettura e gli spazi pubblici, quali forma fisica dell’infrastruttura urbana della città europea. La sua chiusura pone insieme la questione dello statuto del patrimonio, del ruolo delle Istituzioni del welfare e dell’identità della città europea, che si è articolata e stratificata intorno alle grandi istituzioni pubbliche.
Nella sua sospensione di corpo fantasma, Il San Giacomo rappresenta una risorsa latente e potente, da interrogare -con la forma del progetto?- per immaginare il futuro e ripensare l’architettura dei commons, in particolare della sanità, al tempo della società dell’informazione, dentro i tessuti compatti e altamente artificiali della nostra condizione urbana contemporanea e oltre i processi di crisi.
Studiospace | SHS Publishing
My pictures on Studiospace. Thanks to SHS Publishing.
“StudioSpace - Inside the creative environments of architecture firms” 23x29cm, pp. 304 B. Cormier & C. Pandolfi SHS Publishing, 2011 Roma.
In architectural practice nothing is more cherished than the creative moment – the eureka moment where a new concept, idea, or form is conceived. These are the definitive moments that go on to birth great projects. How much can these moments be related to the particular atmosphere of a studio’s surroundings? And how much value do the architects themselves place on their workspace?
Over the course of one year we interviewed architects, taking into account both big studios and small practices virtually all around the globe.
The result is a unique publication, unlike any other previously published on the subject. StudioSpace is a truly insightful voyage inside the creative environments of architecture studios to seek what really is that fosters creativity. It includes in-depth interviews, beautiful photography and an innovative use of infographics.